Donare e donarsi agli altri

 

donazione_organi“Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.” (Cf. 2Cor 9,7).

È evidente che Paolo in questa pericope si riferisce alle offerte che venivano raccolte nella comunità di Corinto, per la gestione e l’amministrazione della Chiesa stessa. Oltre ciò, egli indica l’atteggiamento che ogni cristiano deve far proprio nel donare e nel donarsi agli altri sia riguardo alla carità materiale: con un’offerta in denaro o con un’offerta di alimenti per il sostentamento dei più bisognosi; sia riguardo alla carità affettiva: prendersi cura dell’altro, donandogli il proprio tempo e la propria attenzione. Donare e donarsi con gioia, dunque, è ciò che Dio ama. Donarsi al prossimo – chi per esso sia – comporta, inevitabilmente, sempre dei rischi. Non sempre nel donarci agli altri esaudiamo le loro aspettative e non sempre tali aspettative sono all’altezza delle nostre possibilità e capacità psichico-affettive. Tuttavia, il Dio della Bibbia ci invita a donare e a donarci al prossimo con gioia, il rischio che ogni relazione umana – implica di per sé – deve essere abbattuto dalla forza che ci viene dalla fede. È ovvio che, in ambito relazionale, ci capita di essere delusi e di deludere a nostra volta, ma Gesù ci ha chiesto di imparare da Lui ad amare e ad amare in maniera radicale, fino ad essere pronti a compiere il sacrificio di noi stessi.

“In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.” (Cf. Gv 12,24).

Nel donarsi agli altri è bene anche lasciar correre, rispettare i tempi di ognuno. Il più delle volte capita che, le parole o la presenza stessa delle persone che a noi si sono donate per davvero, la riconosciamo e la comprendiamo sempre quando esse non ci sono più. Il rapporto Maestro – Discepoli è un paradigma eloquente a riguardo. Solo dopo che Gesù muore in croce e con i fatti della tomba vuota, della resurrezione e dell’ascensione al cielo che, inizia negli Apostoli un vero e proprio processo di rimembranza e metabolizzazione circa l’insegnamento del Maestro (la redazione dei testi del Nuovo Testamento ne è una prova). Il seme dell’amore, quindi, richiede del tempo per poter germogliare nel cuore di coloro in cui lo seminiamo. Ecco perché il Signore ci invita ad essere generosi con noi stessi e con gli altri, donare e donarsi agli altri, non deve essere un obbligo o una costrizione o addirittura un qualcosa da fare esclusivamente, per apparire ed incalzarsi il beneplacito di qualcuno! Donare e donarsi deve essere la condizione propria dei figli di Dio, di tutti noi che col battesimo abbiamo deciso e scelto di percorrere il sentiero e l’itinerario che Gesù ci ha indicato e mostrato.

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